Nepal, spedizione al
Lhotse
Il Lhotse, una montagna alta più di
8000 metri
anche se sono molti anni che frequento
larea delle Grandi Montagne, ogni volta resto
incantata dalla loro maestosità, dalla loro bellezza,
dalla loro imponenza
E non sono solo le più alte a
farmi provare emozioni e sensazioni così intense, sono
anche le cime più basse, le colline da dove inizia il
cammino, le valli con i loro villaggi, la gente, i campi
coltivati, i fiori
Piccole parti che formano il
Tutto
|
![]() Namche Bazaar |
![]() Thamserku |
![]() Ama Dablam |
![]() Scalpellino |
Per giungere ai piedi del Lhotse si
percorre la valle del Khumbu
dove ero già stata alcuni anni fa, arrivando fino al
Kala Pattar. Da qui si costeggia la parte alta
dellimpressionante ghiacciaio del Khumbu, con i
suoi laghi contenuti da alte pareti sempre più bianche.
Infine ecco il campo base, a circa |
![]() Ghiacciaio del Khumbu |
![]() Ice Fall. Sullo sfondo il Lhotse |
La spedizione con cui ero aveva come meta il Lhotse, e la cima è stata raggiunta! |
![]() Mario Merelli e alcuni degli alpinisti della spedizione |
Passaggio lungo l'Ice Fall |
Poco prima della vetta... |
![]() Festa al campo base! |
Mentre si avvicendavano le salite e le discese ai campi superiori per portare verso lalto i materiali e favorire lacclimatamento, io ho ripercorso la valle in senso contrario con un gruppo di trekkers, per poi tornar su al campo base sola |
Giorni magnifici, circondata dalla natura superba di quei luoghi in continua trasformazione, perché il tempo delle fioriture, delle nascite, dei raccolti, si concentra in pochi mesi e in quel tempo ristretto deve dare il massimo di sé. Salendo e scendendo quattro volte in cinque settimane ho calpestato neve, visto i rododendri in fiore bruciati da un improvviso ritorno del gelo, arare i campi, poi i primi germogli, primule far capolino nella magica area del monastero di Deboche, nascere cuccioli di yak, il tripudio di chiome fiorite di nuovo per non perdere loccasione della stagione, torri di ghiaccio sciogliersi al sole e correre verso la valle sotto forma di acqua il percorrere senza fretta quei sentieri, mangiando nepalese o tibetano, stando in silenzio su una sommità rocciosa o nel buio di una gompa, ha fatto sì che mi immergessi ancora più a fondo dentro a quel luogo . |
![]() Fioritura dei rododendri |
Profumi, colori, rumori, si sono susseguiti sulla strada della Vita |
![]() Bimba di Sanasa |
![]() AniLa al monastero di Deboche |
Non ero lì con gli alpinisti per raggiungere la vetta, ero lì per raccontare di loro, della montagna e non solo. La calma che accompagna tale tempo mi ha permesso di guardare, ascoltare, dialogare con persone che parlavano molte delle lingue del mondo, mi ha confrontato coi diversi modi di concepire una salita comprendendo una volta di più che lalpinismo, come qualunque altra cosa, è vissuto in modo soggettivo e che da questo derivano spesso fiumi di parole più impetuosi di quelli himalayani. Poi in una splendida giornata di maggio tutto si è concluso. Gli amici hanno raggiunto la cima e in pochi giorni mi sono trovata catapultata di nuovo nel caos della città di Kathmandu come sembravano lontani i muri di pietra coperti di mantra e la voce delle montagne |
![]() Pietra coperta di mantra |
![]() Puja sopra a Tyangboche |
E anche ora come sono lontani . |